tag:blogger.com,1999:blog-7996035942571677872024-03-13T13:09:49.688+01:00Lorenzo Lippariniil mio BlogLorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.comBlogger130125tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-1538441837566708012014-11-28T16:46:00.000+01:002014-11-28T16:46:47.184+01:00Firme False Lombardia 2010, dopo 5 anni arrivano le condanne<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
FIRME FALSE: CAPPATO E LIPPARINI "SONO CRIMINI GRAVI, E IL PRIMO CRIMINALE E' LO STATO ITALIANO"<br /><br />Dichiarazione di Marco Cappato e Lorenzo Lipparini, Lista Bonino-Pannella:<br /><br />Sono passati quattro anni e nove mesi da quando ci rivolgemmo alla giustizia italiana per denunciare (in particolare all'allora Sostituto Procuratore Bruti Liberati) la truffa elettorale "Firmigoni" e per chiedere l'annullamento delle elezioni regionali lombarde del 2010.<br /> <br />Il processo civile è ancora in corso davanti al Consiglio di Stato, mentre è arrivata oggi la <a href="http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/11/28/news/milano_firme_false_per_le_liste_di_formigoni_e_pdl_l_ex_presidente_della_provincia_podest-101640302/" target="_blank">conclusione del primo grado</a> al penale, rispetto alla quale ci permettiamo di sottolineare che i crimini contro la democrazia dovrebbero essere considerati tra i crimini più gravi.<br /><br /><br />Le responsabilità di quanto accaduto vanno al di là di quelle dei singoli autenticatori e di chi li ha organizzati. Nella truffa Firmigoni il primo criminale è lo Stato italiano che -nelle sue varie ramificazioni politiche, giudiziarie ed editoriali- ha impedito agli elettori lombardi di ottenere elezioni legali e democratiche e ha negato per anni il diritto alla verità sui crimini commessi.<br /><br />Solo così è stato possibile elimare dalle istituzioni lombarde noi radicali, cioè l'unica alternativa a un sistema di potere assolutamente trasversale e ancora oggi attivo. Le condanne di oggi non rappresentano per noi un impossibile risarcimento, ma la conferma di un delitto che avrebbe potuto e dovuto essere evitato se fossimo stati subito ascoltati.</div>
Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-63818175097819354272013-06-03T15:26:00.000+02:002013-06-03T15:26:34.609+02:00Il dovere del riposo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
I giornali hanno dato rilievo alla Campagna Liberala Domenica, promossa da Confesercenti con il sostegno della <b>Conferenza Episcopale italiana</b>, che vorrebbe <b>impedire le aperture di domenica dei negozi</b> che lo desiderano.<br />
<br />
Quello che viene presentato come una battaglia di civiltà, o come la riappropriazione di diritti perduti, è però tecnicamente una <b>richiesta di nuovi divieti </b>e di imposizione a tutti della scelta di alcuni. La legge consente oggi ad ognuno di adottare liberamente gli orari che preferisce, fermo restando il diritto del lavoro.<br />
<br />
La campagna si richiama alla necessità di salvare i più piccoli esercizi, messi in realtà in ginocchio dalla crisi e non dalle nuove regole (giova ricordare che gli ipermercati sono sempre stati autorizzati a tenere aperto di domenica anche prima delle regole oggi contestate).<br />
<br />
Ma leggendo meglio le argomentazioni si può intravedere il vero spirito della campagna sostenuta dai vescovi: restituire tempo al riposo, alla famiglia, alla cura dello spirito. Rivivere la domenica come il giorno della festa e degli affetti, senza attività che potrebbero andare a discapito di figli e nipoti, o determinare la perdita delle<b> gioie dalla vita in comunità</b>.<br />
<br />
Immagini idilliache. Ma che per nulla riguardano la legge che ha levato le limitazioni sugli orari.
La quale, infatti, consente a chiunque di decidere per sé cosa fare. A differenza di quello che desiderano i promotori, portatori di intenzioni certamente positive, ma calate dall'alto obbligatorie per tutti.<br />
<br />
Hai un laboratorio e ti va di passarci la domenica? Vuoi tenere aperto un locale il fine settimana e magari prenderti uno stop in un giorno feriale? Serve arrotondare la paga con un po’ di lavoro extra? Sono tante le ragioni o le possibili variabili per decidere di organizzare il proprio tempo in modo diverso. Ma secondo i promotori sono tutte da perseguire.<br />
<br />
Senza dimenticare chi non si riconosce nella pausa di preghiera, o professa altri credi.<br />
<b>La domenica devi “riposare”</b>: con suocera e nipoti, godendo della comunità. <b>L'hanno deciso loro</b>, è per il tuo bene.<br />
<br />
E magari si potrebbe fissare per legge anche il menù del pranzo, si risparmierebbe qualche ulteriore preoccupazione.
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Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-9188406391653811422013-04-17T17:52:00.002+02:002013-04-17T17:54:06.376+02:00Dopo 3 anni.. Vittoria!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<b>IL TRIBUNALE DI MILANO DICHIARA FALSE LE FIRME A SOSTEGNO DI FORMIGONI ALLE REGIONALI 2010</b></div>
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<b>Cappato e Lipparini "Grazie ai 3 anni di ritardo, il beneficiario è Senatore della
Repubblica e i denuncianti sono fuori dalle istituzioni"</b>
<br />
Milano, 17 aprile 2013<br />
<br />
Il Tribunale Civile di
Milano ha depositato oggi il dispositivo della sentenza che dichiara <u>false</u> 723 firme prodotte a sostegno della Lista Formigoni in occasione delle lezioni regionali del 2010. Le controparti dei querelanti (i consiglieri di Lega e PdL che si opponevano alla dichiarazione di falso) sono state condannate a pagare agli attori Cappato e Lipparini le spese processuali, liquidate in Euro 15.000, oltre agli accessori di legge. <b>Si tratta di un numero di firme false tale da invalidare la presentazione a suo tempo della Lista Regionale per la Lombardia</b> e quindi della candidatura a Presidente della Lombardia di Roberto Formigoni e di tutte le liste che lo sostenevano. Marco Cappato e Lorenzo Lipparini, i Radicali che hanno intentato la causa contro la truffa Firmigoni, hanno dichiarato:<br />
<br />
"l'Italia è il Paese dell'impunità e dell'antidemocrazia. Il risultato, grazie
anche alla sentenza della Corte costituzionale che ha imposto alla giustizia
amministrativa di attendere la giustizia civile (arrivata solo oggi), è che colui che nel 2010 non si sarebbe nemmeno potuto candidare -come i partiti che lo sostenevano- in seguito alla truffa elettorale sulla quale è già stato condannato per diffamazione contro i Radicali- invece che a casa è al Senato della Repubblica italiana e si appresta a votare il nuovo Capo dello Stato.
Nel frattempo, i suoi soci di menzogne leghisti e pidiellini governano tranquilli la Lombardia.
Siamo anche il Paese dove chi ha scoperto e denunciato la truffa -i Radicali- stato cacciato dalle istituzioni regionali e nazionali.<br />
Ci auguriamo che qualcuno dei neoeletti Consiglieri regionali chiederà alla Regione se le parcelle degli avvocati difensori esterni della Regione Lombardia, che tanto hanno fatto -insieme agli avvocati della Lega- per cercare di impedire o ritardare l’accertamento di una scomoda verità, siano state pagate dalla Regione, ovvero dai noi tutti cittadini contribuenti ed elettori."<br />
<br />
<br />
Gli avvocati Mario Bucello, Simona Viola e Renato D’Andrea, che hanno assistito i radicali nel giudizio hanno dichiarato:<br />
“la decisione da un lato ci conforta, perché mostra la sensibilità del Tribunale Civile di Milano verso le speciali e delicate esigenze di giustizia che circondano i giudizi elettorali per altro verso, nonostante gli sforzi di celerità profusi <i>anche</i> dal Tribunale, la sentenza giunge quando ormai il Consiglio Regionale - abusivamente eletto grazie a operazioni manipolative – è stato sostituito da nuove elezioni. Se l’accertamento della falsità fosse stato di competenza del Giudice Amministrativo avrebbe potuto sopraggiungere in tempo utile per invalidare le elezioni. In questo quadro è indispensabile porre rapidamente all’ordine del giorno del nuovo Parlamento la necessità delle riforme volte a rendere <i>effettiva</i> la giustizia elettorale per scoraggiare nuovi abusi, assegnando al Giudice Amministrativo la competenza a decidere sulle falsità emerse nei procedimenti elettorali”.<br />
<br /></div>
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Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-66824454127674294962013-03-19T16:19:00.000+01:002013-03-19T16:26:28.669+01:00Il M5S? Un format televisivo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Piace e funziona il movimento 5 Stelle, e di sicuro prolifera grazie alle responsabilità di partiti tradizionali incapaci di riformarsi e riformare per decenni, e all’effetto moltiplicatore della crisi.<br />
Ma piace anche perché parla il linguaggio dei cittadini, della gente comune. Un linguaggio conosciuto e sperimentato. Di più: un <i>format</i> di successo, uguale a quelli televisivi. Familiare e rassicurante.<br />
Superata l’era della televisione tradizionale, che parlava in una sola direzione, e sopraggiunta quella dei <i>reality</i>, dove era la vita quotidiana a entrare ed essere mostrata in televisione, come un prodotto da osservare, ecco che ora è la televisione ad entrare nella realtà. Un gigantesco <i>gioco di ruolo</i> dove gli attori sono anche spettatori, e si muovono, opportunamente mediatizzati, all’interno della realtà.<br />
<br />
A renderlo possibile, la convergenza tra lo strumento tv tradizionale e internet, sempre più ibridati tra loro. I cittadini, protagonisti di questo format, hanno come <i>set</i> la vita quotidiana. Non servono <i>provini e selezioni</i>, basta ‘sintonizzarsi’ e giocare. Un grande <i>truman show</i>.<br />
<br />
La trama e l'ambientazione del contenitore è: ‘Salvare la Repubblica dallo sfascio cui l’hanno portata i partiti’.<br />
I tempi e le prove sono scanditi dal <i>conduttore</i> del gioco, un coinvolgente ed esuberante garante, l’unico vero arbitro e volto del <i>programma</i>, un presentatore assistito dai suoi <i>autori</i> e <i>consulenti</i>. Tutti gli altri sono un passo indietro, più anonimi. Normali cittadini, <i>concorrenti</i>. Si chiamano per nome e si danno del tu.<br />
Lo scopo è fregare gli avversari e arrivare al governo. Per funzionare deve essere tutto molto semplificato, come nella tv <i>generalista</i>: il bene e il male, il protagonista e l’antagonista.<br />
<br />
Si inizia dal livello più basso, i meetup, assemblee opportunamente mediatizzate, come in uno <i>studio televisivo</i>, dove i partecipanti decidono il da farsi; prendendono la parola uno dopo l’altro, si passano il <i>microfono</i>, dicono frasi di buon senso, e di senso comune. Alla fine votano le loro priorità e prendono le loro decisioni. Con internet, moderna versione del <i>televoto</i>. Allo stesso modo vengono selezionati i concorrenti che passeranno alla fase successiva: le candidature, le elezioni, le istituzioni. Li conosciamo via via nel <i>confessionale</i> del web, sui social network, nelle dirette streamning. Sono persone comuni, come ognuno. Niente titoli, niente merito. Sono insegnanti, lavoratori, studenti. Brava gente con famiglia e figli, che spesso li seguono appassionatamente in questo impegno. Persone con le quali è facile identificarsi ed entrare in empatia.<br />
<br />
Se sgarrano sono fuori dal gioco, e sono pianti. Ogni concorrente può partecipare una sola volta.<br />
Se sono bravi la comunità dei votanti ti promuove alla fase successiva, sempre con un occhio allo share, che nel frattempo si impenna. Tutti vogliono sapere che succederà oggi, cosa hanno detto Vito e Roberta, chi ha vinto la <i>Sfida</i> per le cariche, se c'è stata una rissa o una litigata o se invece nelle Camere della Casa dei rappresentanti, resa trasparente (ma fino a un certo punto) dalla trasparenza stile <i>Grande Fratello</i> si inciucia che è una meraviglia. E naturalmente si inizia a fare il tifo, a partecipare ai sondaggi e agli appelli online, a sintonizzarsi.<br />
<br />
La politica non parlava più ai cittadini e così si è fatta tv. C’è ora qualche centinaio di cittadini portavoce dentro il Parlamento. La prossima volta potrebbe toccare a chiunque.<br />
Tra una <i>puntata</i> e l’altra si studiano i regolamenti. <i>Saranno famosi</i>. Ma per ora la proclamazione della vittoria è lontana. Nel frattempo imparano che cosa sono le istituzioni e come funzionano, come si parla in pubblico, cosa sono delle conferenze stampa, cosa vuol dire avere responsabilità verso l'Italia e all'estero, come si lavora in commissione, come si scrive una legge. Il principio del dialogo e della mediazione, l’osservanza dei regolamenti, la complessità dei fenomeni. Di sicuro non è come se l'aspettavano.<br />
<br />
Il problema italiano non è mai stato solo quello della classe politica. È stato innanzitutto quello della cosiddetta società ‘civile’. L’alto valore sociale di questo nuovo gioco delle istituzioni è quello di dimostrare che, innovando i linguaggi, si può riuscire a interessare e a coinvolgere davvero chiunque, nessuno escluso, aumentandone la consapevolezza e la conoscenza del reale, forse il senso dello Stato. <br />
Se poi questo servirà anche a contenere gli sprechi di denaro pubblico, ad aumentare la trasparenza e a riformare le istituzioni, tanto di guadagnato. Sta ai partiti dimostrare di avere compreso la posta in gioco.<br />
<br />
Intanto però c’è un paese da governare. E non è né un gioco a premi né una <i>cadid camera</i>.
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Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-59844819539020218372013-02-20T16:20:00.001+01:002013-02-20T16:20:31.839+01:00Il mio voto, da Radicale<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Diverse persone mi chiedono come voterò alle prossime elezioni. Lo scrivo qui, con qualche considerazione.<br />
<br />
Ho votato alle elezioni primarie per <b>Matteo Renzi</b>, convinto che l’opportunità di una svolta nell’offerta politica italiana fosse di quelle da non lasciarsi scappare, e anzi da perseguire, per poter finalmente creare un partito realmente democratico e liberale che occupasse lo spazio in cui poi si è infilato Monti generando un rinnovamento di stile, linguaggio e posizionamento che avrebbe finalmente superato la vetusta e fasulla alternativa tra Berlusconi e Bersani. Non è andata così e le aspettative ora sono di tutt’altro colore.<br />
<br />
Alla Camera dei Deputati<br />
Voterò <b>Fare per Fermare il declino</b>. Giannino a parte, mi sono evidenti i limiti di questo movimento che sceglie di occuparsi dei temi della crescita economica ignorando colpevolmente i diritti civili. Conosco però le persone che lo animano, tra cui molti amici e compagni Radicali, il cui spirito e i cui valori sono per me una garanzia di come affronteranno la questione. E’ una realtà nuova e spero promettente che vorrei vedere affermarsi e strutturarsi in modo più completo per la ricostruzione di un fronte laico e liberale in Italia.<br />
<br />
Al Senato<br />
Voto <b>Scelta Civica con Monti</b>. Ho apprezzato lo spirito del governo tecnico, il suo europeismo, il suo approccio de ideologizzato, la competenza e la capacità di dialogo di molti ministri. Il mio obiettivo è quello di garantire un governo non polarizzato, aperto alle istanze liberali. I Radicali, in quanto tali, non si presentano alle elezioni, dando vita o candidandosi a seconda delle occasioni in una o più liste, e perseguendo la transpartiticità. Ci sono Radicali in più formazioni, sono ‘doppie tessere’. Io voglio che ci sia almeno un Radicale in Senato e ho fiducia in Benedetto Della Vedova, nostro compagno che potrebbe essere eletto in Lombardia in questa lista, e in Pietro Ichino, la cui onestà intellettuale stimo e voglio contribuire a rafforzare con questo voto, con uno sguardo ai possibili comuni progetti futuri, a partire dalla scelta del prossimo Presidente della Repubblica, che vorrei fosse Emma Bonino.<br />
<br />
Alla Regione Lombardia<br />
Voto <b>Umberto Ambrosoli Presidente</b>. E’ un’elezione maggioritaria e polarizzata, che si conterà all’ultimo voto. Voglio mettere la parola fine al Formigonismo ciellino e alla sua complicità con la Lega, grezza e localista. Conosco i suoi limiti, il suo rifiuto per una lista Radicale al suo fianco, e soprattutto il rischio che nell’alternanza non si verifichi una vera alternativa rispetto allo stile Formigoni-Penati che su tanti punti essenziali ha messo insieme la maggioranza e la cosiddetta opposizione. Ma è la più grande opportunità di cambiamento.<br />
In Consiglio (provincia di Milano) voterò <b>Otto Bitjoka</b>, nel <b>Patto Civico con Ambrosoli</b>. Penso che lui possa garantire indipendenza rispetto ai partiti e portare la propria esperienza di imprenditore di successo e immigrato da oltre 30 anni in Italia nelle battaglie sui diritti, la laicità delle istituzioni, la cittadinanza, il merito. E poi è lui che ha scelto noi, essendo da anni al fianco dei Radicali nei nostri congressi e comitati, e ancora oggi partecipando alle nostre iniziative senza unirsi a quanti vorrebbero mettere sotto silenzio le nostre battaglie.
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Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-72545668817966025422012-12-13T17:30:00.000+01:002012-12-13T17:30:25.174+01:00Se è ancora la farfalla a provocare l'uragano<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Oggi sono stati rinviati a giudizio, per le firme false di Formigoni alle regionali del 2010, il Presidente della Provincia di Milano Guido Podestà e 4 consiglieri provinciali PDL. Clotilde Strada chiede il patteggiamento con altri 4, più un rito abbreviato. Si tratta delle irregolarità nella presentazione delle liste in Lombardia denunciate dai Radicali ancora prima che le elezioni si tenessero. Per fare in fretta e trattare fino all'ultimo minuto disponibile i posti degli eletti, i documenti sono stati confezionati, anzichè scendere in strada a chiedere le firme degli elettori come richiesto dalla legge.<br />
Quelle liste non potevano essere presentate, e nemmeno il loro candidato governatore. Quei consiglieri non potevano essere eletti.<br />
Eppure le elezioni ci sono state, solo i Radicali sono rimasti fuori, perchè non avevano un numero sufficiente di firme valide. Come se nulla fosse, nessuno, tranne i Radicali, ha denunciato le irregolarità. Nessuno ha sollevato il problema alla Giunta delle elezioni del Consiglio appena eletto. Tutti i partiti, tutti, hanno votato per confermare la validità delle elezioni. Pure Formigoni, allora, difendeva i suoi, irridendo e accusando i Radicali.<br />
Poi il Celeste è stato condannato per diffamazione proprio per questi fatti.<br />
Poi gli scandali della sua giunta sono diventati troppi, le opposizioni hanno cominciato a chiederne le dimissioni, la stampa ha cambiato umore, i libri inchiesta si sono moltiplicati. Il Celeste è caduto.<br />
Ma i processi ai responsabili della truffa elettorale si devono ancora aprire. Sono passati quasi tre e già si rivota, senza che la verità, che pure tutti sanno, sia emersa.<br />
Chi ci garantisce che non succederà di nuovo? La legge. Dopo tanti anni è stata cambiata, all'unanimità, proprio l'ultimo giorno. Dice che nessuno dei partiti che hanno eletti in un Consiglio abusivo deve raccogliere le firme per partecipare. Le devono raccogliere solo gli altri. I Radicali.<br />
E il diritto? La giustizia? Le violazioni del 2010 erano persino più lievi di quelle che si annunciano oggi, quando mancano ancora date, scadenze, moduli, informazione a poche settimane dal voto.<br />
Al processo in corso sulle irregolarità che noi abbiamo denunciato non ci hanno ammesso come parte civile. Ci riproveremo all'apertura del dibattimento, il 4 marzo. In fondo la frana del ventennale regime di Formigoni è cominciata proprio con il nostro piccolo esposto, ed è diventata una valanga. Come successo in regione Lazio, con la nostra azione-denuncia contro i latrocini, che ha fatto esplodere il sistema. Per questo non vale la pena di fermarsi adesso. Abbiamo la certezza della ragione, gli argomenti, l'esperienza e le proposte per continuare a influire, nel nostro piccolo, come unici, insostituibili, concreti attivatori di democrazia.<br />
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Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-61074250932891675832012-10-17T18:26:00.000+02:002012-11-20T18:34:32.464+01:00Addio a Formigoni l’abusivo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Lorenzo Lipparini<br />
Pubblicato su Gli Altri<br />
17 ottobre<br />
<br />
È da lunedì 1 marzo 2010 che i Radicali denunciano che il presidente della Regione Lombardia è abusivo. Non solo lui, ma tutto il Consiglio regionale lombardo. È stato eletto a seguito di elezioni che, mai come prima, hanno rappresentato nella loro illegalità il peggio dei mali della politica italiana. Nessuna informazione sui termini per presentare le candidature, benché fosse previsto dalla legge. Cronica assenza di autenticatori e strutture istituzionali terze per poterlo fare, essendo tutto gestito dai partiti e dai loro consiglieri sul territorio. E soprattutto una disinvolta consuetudine nella raccolta di firme false a supporto delle candidature. Ce lo siamo sentiti dire addirittura in Procura quando denunciammo quello che solo a noi sembrava ovvio, che dietro a centinaia di sostenitori di Formigoni c’erano le stesse due o tre mani.<br />
<br />
I processi ai falsari, oggi che il Consiglio lombardo sta per cadere, non sono ancora cominciati, a quasi tre anni dalle denunce. Altro che giustizia a orologeria! Ormai è chiaro che la (non) Giustizia italiana arriverà quando questa consiliatura sarà già terminata. Via libera ai falsari quindi! Unico punto messo a segno (secondo le metafore calcistiche care al Governatore), la sua condanna per diffamazione contro noi Radicali che, oltre il danno la beffa, secondo Formigoni sarebbero stati i veri sabotatori delle sue liste.<br />
<br />
Chi ha denunciato tutto questo? Nessuno. Tranne i Radicali. Non la stampa, che per mesi si è ben guardata da fare domande scomode al Presidente, eletto per la quarta volta consecutiva, malgrado le leggi nazionali fissino il principio del limite al secondo mandato. Non l’opposizione, che con Errani in Emilia Romagna anch’egli al quarto mandato e con Penati scelse e volle evitare la strada delle denunce in tribunale. Oggi si parla di staccare la spina a Formigoni, si fanno manifestazioni e paginate di giornale, ora che le inchieste e gli arresti sono diventati davvero troppi.<br />
<br />
Ma chi ha deciso e votato che Formigoni restasse lì, senza problemi, per tutto un nuovo mandato? Il Pd, il 22 aprile di due anni fa, quando parlamentari e leader nazionali decisero di votare in Parlamento la legge che sanava tutte le irregolarità elettorali. Quella che salvava il vergognoso Decreto Salva Liste, che Berlusconi aveva strappato al Colle per mettere una toppa, guarda che caso, sui problemi di Lombardia e Lazio.
<br />
<br />
Sarebbe stata un’altra storia, e Formigoni non sarebbe lì. Oggi si scaldano i motori, si ricomincia, e forse si gira la ruota. Ma la legge elettorale, i listini bloccati, la giustizia impossibile sono sempre lì. Che garanzie ci sono per la partecipazione democratica, per il controllo della legalità? Il problema non è cambiare la maggioranza, i nomi, o qualche volto. Il problema è ribaltare l’intero sistema che ha consentito a un quasi ventennio di compiersi. Attivare una nuova fase costituente basata sull’applicazione di regole certe, trasparenza, partecipazione. Riconoscere questa realtà è il metro della reale volontà di cambiamento di chi si candida a gestire la nuova fase che si sta aprendo. Ed è molto di più che una semplice richiesta di dimissioni.
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Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-73275454314786090232012-10-11T18:00:00.000+02:002012-10-15T14:40:54.642+02:00Condanna a Formigoni. Ora sarebbero da annullare le elezioni regionali 2010 in Lombardia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<i>Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente dei Radicali –
Federalisti Europei al Comune di Milano e di Lorenzo Lipparini (Lista
Bonino - Pannella):</i><br />
"Con la sentenza di oggi si è quantomeno
riparato al tentativo formigoniano di ledere a reti unificate e senza
possibilità di replica l'onore dell'unica forza politica che si è sempre
battuta per la legalità delle elezioni: il Partito Radicale. Se fossimo
in una democrazia e in uno Stato di diritto, ora ci dovremmo aspettare
che finalmente dopo oltre due anni e mezzo siano anche annullate quelle
elezioni regionali del 2010 totalmente illegali, in ragione della truffa
elettorale che noi Radicali abbiamo scoperto, costringendo la giustizia
a occuparsene.<br />
Purtroppo siamo invece in un Paese, l'Italia, dove
bisogna aspettare anche 6-7 anni per ottenere giustizia ed è
esattamente questo su cui fanno conto Formigoni, Alfano e Maroni. Sono
infatti PdL e Lega a adoperare ogni tecnica dilatoria per impedire che
la truffa elettorale sia sanzionata prima che Formigoni abbia lasciato
il suo posto di Presidente abusivo.<br />
Noi Radicali continueremo
questa battaglia e domani chiederemo di costituirci parte civile
nell'udienza preliminare davanti al Tribunale Penale di Milano per la
falsificazione delle firme elettorali, contro Podestà e i quindici
autenticatori del PdL".<br />
<br />
<b>Dal Corriere della Sera</b><br />
<a href="http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_ottobre_11/formigoni-condannato-diffamazione-radicali-multa-firme-false-2112212273970.shtml" target="_blank">Firme false, Formigoni condannato a risarcire 110mila euro ai radicali</a></div>
Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-82902691709135487682012-10-11T16:30:00.000+02:002012-10-15T15:01:28.634+02:00Firme false, Formigoni condannato.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Da Il Fatto Quotidiano tv
<br />
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Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-76714481841252063372012-10-02T20:04:00.000+02:002012-10-02T20:04:01.133+02:00Dati aperti, sul sito milanoradicale.it tutte le presenze e le spese dei consiglieri<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<i>Dichiarazione di Yuri Guaiana, Vice Presidente di Zona 2 e Lorenzo Lipparini, Comitato Nazionale di Radicali italiani:</i><br />
<br />
<b>Oggi</b> l'assessore Cristina Tajani ha <b>presentato il portale milanese dei dati aperti</b> <a href="http://www.google.com/url?q=http%3A%2F%2Fdati.comune.milano.it&sa=D&sntz=1&usg=AFQjCNGPzap5wFO0so7hNA2CcLLNj0VGuw" target="_blank">dati.comune.milano.it</a>.<br />
Si tratta di un fondamentale passo della pubblica amministrazione per una sempre maggiore trasparenza e apertura all'iniziativa di cittadini e privati nella conoscenza nel riutilizzo deile informazioni prodotte o possedute dal comune.<br />
<br />
<b>Domani l'assessore Tajani sarà audita a Palazzo Marino</b> presso la 'commissione Iniziative popolari e agenda digitale' a partire dalle ore 16. Sarà l'occasione per approfondire i prossimi passi e per rilanciare gli obiettivi per rendere il comune una vera casa di vetro.<br />
<br />
Dopo i dati aperti servirà mettere online anche tutte le informazioni su i consiglieri, dipendenti, dirigenti pubblici e i loro interessi finanziari, i dati di presenza e tutti i bilanci. Come Radicali lo abbiamo chiesto ormai da anni a tutte le amministrazioni, proponendo un'<b>anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati</b> e contribuendo, proprio grazie ad un'operazione trasparenza, a fare scoppiare il caso dei costi della politica in <b>Regione Lazio</b>.<br />
<br />
<b>A Milano</b>, attraverso il sito <a href="http://www.google.com/url?q=http%3A%2F%2Fmilanoradicale.it&sa=D&sntz=1&usg=AFQjCNFAtCPaueXE1VG-2MJGxPe6ZCLPng" target="_blank">milanoradicale.it</a> <b>rendiamo ora noti i cedolini paga</b>, <b>le presenze</b> alle commissioni consiliari di tutti i consiglieri comunali e di zona, le risorse finanziarie attribuite a ciascun gruppo consiliare, le spese per i rimborsi del gruppo Radicale, oltre a molti altri documenti (come il quadro statistico dei <b>bilanci</b> di tutte le Zone e il Rendiconto delle spese effettuate in Zona 2) raggiungibili dalla sezione 'Open Milano' sempre sul sito <a href="http://www.google.com/url?q=http%3A%2F%2Fwww.milanoradicale.it&sa=D&sntz=1&usg=AFQjCNFWkto8VRbV0w_hCvRZl9Au80fhFg" target="_blank">www.milanoradicale.it</a>.<br />
<br />
I tempi sono maturi perchè sia il Comune a procedere alla pubblicazione anche di tutte queste informazioni.<br />
</div>
Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-73192487106179629772012-08-28T16:02:00.002+02:002012-09-03T16:46:53.609+02:00Stanze Salvavita, Lega e Radicali uniti contro la cultura della morte?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<i>Dichiarazione di Lorenzo Lipparini, Radicali italiani, coordinatore campagna firme del Comitato MilanoRadicalmenteNuova:</i><br />
<br />
"Un malizioso ed ingiustificato equivoco, forse provocato da un errato e superficiale intervento di altri, ha portato il Consigliere Lepore a polemizzare sulle politiche che come Radicali, nel Comitato per Milano Radicalmente Nuova, chiediamo in materia di consumo di droghe.<br />
Condivido pienamente le sue dichiarazioni contro la 'cultura della morte', contro la concezione inumana e criminale delle politiche antidroga, contro la 'resa da parte delle istituzioni'. Siamo entrambi a favore della 'dignità' e della 'speranza', consapevoli dell'importanza della 'prevenzione'.<br />
Se il Consigliere Lepore crede davvero che non si possa stare senza fare nulla di fronte ad episodi di overdose, contagio, e danni da consumo di droga allora non c'è tempo da perdere: lavoriamo insieme da subito perchè anche solo una vita possa essere salvata, grazie ai medici e agli assistenti comunali che vogliamo destinare al servizio dipendenze. A Zurigo, a Barcellona, la cultura della morte di chi dice 'non spendo i miei soldi per salvare la vita di un drogato' è stata sconfitta grazie al servizio che oggi chiediamo di aprire a Milano, e che non a caso abbiamo deciso di chiamare "Stanze Salvavita". Se, senza polemiche ideologiche, vogliamo andare in questa direzione, troviamoci insieme a valutare i dati disponibili sulle migliori<br />
pratiche già attivate all'estero. La notizia della contrarietà della Lega alla cultura della morte è davvero un'ottimo punto di partenza, che fa ben sperare per il prossimo dibattito in Consiglio Comunale."</div>
Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-62802337928510439692012-07-17T18:04:00.001+02:002012-07-17T18:07:07.251+02:00Bruno Dapei ci scrive, noi rispondiamo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Al Presidente del Consiglio Provinciale di Milano, Bruno Dapei<br />
<br />
Gentile Presidente, caro Bruno,<br />
innanzitutto ti ringraziamo per il segnale di attenzione che hai voluto riservarci chiedendo a noi -insieme a Pannella, Bonino, Staderini e Viale- di ritirare la nostra denuncia contro il Presidente Formigoni per la diffamazione che riteniamo di aver subito. Non si tratta, da parte nostra, di un ringraziamento solo formale, visto che è la prima volta, in due anni e mezzo, che un esponente del tuo partito si esprime sulla vicenda senza cercare di ridicolizzarci. Dobbiamo però far presente anche a te che la battaglia che stiamo conducendo non riguarda una rissa personale, che in quanto tale possa essere risolta dal "nobile gesto" che invochi, ma la prosecuzione di un impegno storico dei Radicali per la legalità delle elezioni.
Già dodici anni fa, infatti, ci eravamo recati in decine di Procure della Repubblica in tutta Italia per deunciare l'illegalità della fase di raccolta delle firme per la presentazione alle elezioni. Ci basavamo su notizie di stampa, che riportavano modifiche "impossibili" delle liste elettoral fino all'ultimo minuto utile. In occasione delle regionali 2010 abbiamo fatto un passo in più: abbiamo scoperto le prove della falsificazione di un migliaio di firme e abbiamo costretto la giustizia ad occuparsene. La gravità degli elementi che abbiamo riscontrato è tale da imporre una verifica giudiziaria. Il vero scandalo è, semmai, il ritardo di due anni e mezzo che si è accumulato, in particolare sul procedimento amministrativo che avrebbe dovuto chiudersi nei tempi rapidissimi che in tutte le democrazie sono riservati al processo elettorale.
Arriviamo, infine, al tuo riferimento ai reati d'opinione. E' vero, i Radicali si sono battuti come nessun altro in Italia per l'abolizione dei reati d'opinione e la riforma dei codici fascisti a tal riguardo sopravvissuti nell'era repubblicana. Proprio per questo, non ci possiamo in alcun modo riconoscere in un'interpretazione dei reati d'opinione che sia tale da includere tra essi la diffamazione a mezzo stampa, reato per il quale abbiamo semmai da sempre chiesto il rito giudiziario direttissimo, unico in grado di risarcire la vittima in tempi utili rispetto a un dannno che altrimenti continua ad operare giorno dopo giorno. Il Presidente della Regione Lombardia ci accusò di un reato gravissimo: aver messo in atto una macchinazione contro la legalità delle elezioni. Ci accusò via televisione e stampa, senza che ci fosse per noi alcun diritto di replica, e senza aver mai, da allora, chiesto scusa, né a noi né agli elettori.
Concludiamo dunque questa nostra risposta a nostra volta invitandoti ad approfondire il merito di questa vicenda, a non limitarti ad un apparentemente neutrale invito a deporre le armi giudiziarie per aprire il confrontro tra le idee e le opinioni. A tale confronto siamo più che pronti, anche per trattare dello stato comatoso della giustizia nel nostro Paese, come cercheremo di esprimere nel corso dei quattro giorni di nonviolenza, silenzio e sciopero della fame per l'amnistia, dal 18 al 21 luglio, al quale ci auguriamo tu possa trovare il modo di aderire. Non siamo però disposti a derubricare come meri fatti d'opinione né la truffa elettorale della quale siamo vittime (la Lista Bonino Pannella non potè presentarsi alle elezioni regionali proprio per mancanza di sottoscrizioni), né la diffamazione successiva con la quale tale truffa si è tentato di occultare davanti all'opinione pubblica, continuando ancora oggi ad attribuircene la responsabilità.
Ci auguriamo tu voglia comprendere le nostre ragioni, e magari percorrere con il Partito radicale un altro tratto di strada verso la legalizzazione di istituzioni che ormai operano contro la democrazia e il diritto, dai tribunali alle carceri passando per gli altri palazzi di un potere fuorilegge.<br />
<br />
Con amicizia e cordialità,
<i> </i><br />
<i>Marco Cappato e Lorenzo Lipparini </i><br />
<i>Radicali, Bonino - Pannella</i><br />
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br /></div>
</div>Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-90525227579285873812012-07-12T17:02:00.000+02:002012-07-12T17:04:14.373+02:00Radicali: Formigoni insiste, e noi lo quereliamo di nuovo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<i>Dichiarazione di Marco Cappato e Lorenzo Lipparini, Radicali - Lista Bonino Pannella</i><br />
<br />
Quanto affermato da Formigoni ai microfoni di Sky tg24 -cioe' che lui ci ha accusato di fatti veri- dimostra l'inclinazione alla recidiva del personaggio. Il processo ha accertato che i fatti di cui lui ci ha accusati erano falsi, ivi compresa la circostanza che noi avremmo avuto tra le mani le sue liste per 12 ore senza controllo. L'accesso agli atti, che duro' al massimo 3 o 4 ore, come riferito dai testimoni durante il processo, vide infatti la costante presenza dei funzionari della Corte d'Appello.
D'altra parte alla loquacita' mediatica di Formigoni non ha corrisposto una sua loquacita' in Tribunale dove e' rimasto contumace evitando di sottoporsi all'esame del PM e del nostro Avvocato Giuseppe Rossodivita. E proprio a quest'ultimo abbiamo appena conferito un nuovo mandato per querelare di nuovo il Formigoni recidivo di Sky tg24.<br />
<br />
Queste le dichiarazioni di Formigoni, a seguito della richiesta del PM di 1 anno per diffamazione a mezzo stampa aggravata nei confronti dei Radicali:<br />
<br />
<i>REGIONALI: FORMIGONI, RADICALI SONO MAESTRI MANIPOLAZIONE
(ANSA) - MILANO, 12 LUG - ''I crimini sono solo quelli dei Radicali, maestri di manipolazione, di contraddizioni e di menzogna''. Lo afferma in una dichiarazione il presidente della
Regione Lombardia, Roberto Formigoni, replicando alle affermazioni dei Radicali dopo la richiesta di condanna per
diffamazione. (ANSA).</i>
<br />
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br /></div>
</div>Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-30868711242989505372012-07-12T16:58:00.004+02:002012-07-12T17:02:33.004+02:00Dopo Pozzi, anche Costanzo decade dal consiglio regionale lombardo per la denuncia radicale<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
La Corte d'Appello del Tribunale di Milano ha respinto il ricorso del Consigliere regionale Angelo Costanzo (Pd, Sondrio) che così decade dalla carica di Consigliere.
Il caso era stato aperto dalla denuncia del Radicale sondriese Gianfranco Camero, che aveva rilevato la tardività delle dimissioni di Costanzo da una società controllata dalla Regione in occasione delle elezioni regionali del 2010. La sentenza è immediatamente esecutiva.
Gianfranco Camero ha dichiarato: "dopo la sentenza che ha fatto decadere il Pdl Giorgio Pozzi per gli stessi motivi di incandidabilità, la sentenza di oggi rappresenta un piccolo passo avanti in direzione del rispetto dello Stato di diritto". "L'elezione di Pozzi e Costanzo era stata ratificata all'unanimità da tutti i partiti del Consiglio regionale lombardo; la sentenza di oggi va a colpire dunque non soltanto un singolo episodio, ma le gravi e trasversali responsabilità politiche da parte di un Consiglio regionale totalmente abusivo", ha aggiunto Lorenzo Lipparini, rappresentante della Lista Bonino - Pannella. "Dalle firme false apposte in nome di Roberto Formigoni al tentativo bipartisan di salvataggio di candidati incandidabili, il Consiglio regionale della Lomabrdia è divenuto ormai luogo simbolo di un'opera sistematica di distruzione della democrazia".<br />
<br /></div>Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-31635769901003237072012-07-12T16:57:00.001+02:002012-07-12T17:02:52.543+02:00Cappato e Lipparini: Formigoni confonde politica e crimine. Aspettiamo giustizia da due anni e mezzo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni evidentemente non comprende la differenza tra polemica politica e crimine, cioè non distingue tra il confronto tra opinioni e l'accusa di aver commesso reati gravissimi.
Se veramente avessimo ordito una "macchinazione fraudolenta" per escluderlo dalle elezioni, saremmo infatti dei criminali, colpevoli di attentato ai diritti politici dei cittadini. E invece, noi Radicali siamo il movimento politico che da decenni ha denunciato le illegalità nelle raccolte firme per le elezioni, e che, nel caso delle elezioni in Lombardia del 2010, abbiamo scoperto la gigantesca truffa elettorale che ha portato già un migliaio di persone a disconoscere la firma accanto al proprio nome sulle liste di Pdl e Lega per Formigoni.
L'unica cosa scandalosa dell'intera vicenda è che, a due anni e mezzo dalla truffa elettorale, è ancora in carica un Presidente abusivo insieme a tutto il Consiglio regionale.<br />
<br /></div>Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-70768092739182300662012-07-07T17:26:00.000+02:002012-07-12T17:28:17.155+02:00Formigoni Go Home<object width="400" height="330" data="http://www.radioradicale.it/swf/fp/flowplayer-3.2.7.swf?30207f&config=http://www.radioradicale.it/scheda/embedcfg/356391/2686606" type="application/x-shockwave-flash"><param name="movie" value="http://www.radioradicale.it/swf/fp/flowplayer-3.2.7.swf?30207f&config=http://www.radioradicale.it/scheda/embedcfg/356391/2686606" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><param name="allowscriptaccess" value="always" /></object><div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br /></div>Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-35702905454846757272012-07-06T13:35:00.001+02:002012-07-06T13:35:46.393+02:00Stanze del Buco, radicali: Grazie a Saviano si apre il dibattito. Anche a Milano i cittadini possono attivarsi per contrastare il degrado dalle narcomafie.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<i>Dichiarazione di Lorenzo Lipparini, Comitato nazionale di
Radicali italiani e coordinatore delle 5 proposte di iniziativa popolare </i><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Milano Radicalmente Nuova.</i>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="MsoNormal">
Su l’Espresso in edicola oggi Roberto Saviano racconta lo
stretto rapporto tra criminalità organizzata e mercato illegale delle droghe,
spiegando il degrado sociale e umano in cui la camorra gestisce – con immensi
profitti – questo traffico e i rischi per i consumatori e i cittadini.</div>
<div class="MsoNormal">
Saviano contrappone le "stanze del buco" della
camorra “luoghi di degrado. Stanze sporche, fatiscenti, terribili” attrezzate
appositamente per i consumatori a quelle presenti in tutto il mondo e gestite
dai servizi sanitari pubblici: “luoghi igienici dove viene fornito supporto
psicologico a chi fa uso di sostanze stupefacenti”.</div>
<div class="MsoNormal">
Il problema del consumo di eroina, anche se meno visibile
che in passato, è ancora presente e il colpevole disinteresse delle istituzioni
ad affrontare con politiche pragmatiche l’argomento non fa che aumentare i
rischi per la salute pubblica e gli introiti della criminalità.</div>
<div class="MsoNormal">
A Milano abbiamo posto il problema proponendo l’apertura di
tre “Sale salvavita e da iniezione” con una delibera di iniziativa popolare
(insieme alle altre su Unioni Civili, Testamento Biologico, Agenzia anti
Discriminalzione e Prostituzione di
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Milano</i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"> Radicalmente Nuova</i>).</div>
<div class="MsoNormal">
Per contrastare l’inazione delle istituzioni, sono i
cittadini che, con 5.000 firme, possono obbligare il Consiglio Comunale a
dibattere e votare la proposta nei due mesi successivi la presentazione delle
sottoscrizioni. Un modo per discutere e informarsi, passando direttamente
all’azione con la consapevolezza, come dice Saviano, che “i primi a
beneficiarne sarebbero le centinaia di migliaia di persone che condividono le
loro vite con tossicodipendenti, poi ne beneficeremmo tutti in quanto a salute
(diminuzione della diffusione di malattie come epatiti e Aids) e sicurezza
pubblica.”</div>
<div class="MsoNormal">
I testi delle proposte e i luoghi dove sottoscriverle sono pubblicati
su <a href="http://www.milanoradicalmentenuova.it/">www.milanoradicalmentenuova.it</a><br />
L'articolo di Saviano su l'Espresso: <a href="http://espresso.repubblica.it/dettaglio/legalizziamo-la-marijuana/2185832/18" target="_blank">http://espresso.repubblica.it/<wbr></wbr>dettaglio/legalizziamo-la-<wbr></wbr>marijuana/2185832/18</a> </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-12298360653212540442012-07-03T15:25:00.003+02:002012-07-03T15:25:32.737+02:00Firmigoni, Cappato e Lipparini: "Finalmente un'occasione per accertare le responsabilità. Ma il Presidente abusivo si nasconde dietro la malagiustizia italiana"<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span class="published"></span><a href="http://www.facebook.com/sharer.php?u=http%3A%2F%2Fwww.radicali.it%2Fcomunicati%2F20120703%2Ffirmigoni-cappato-lipparini-finalmente-unoccasione-accertare-responsabilit-ma-pr&t=Firmigoni%2C%20Cappato%20e%20Lipparini%3A%20%22Finalmente%20un%27occasione%20per%20accertare%20le%20responsabilit%C3%A0.%20Ma%20il%20Presidente%20abusivo%20si%20nasconde%20dietro%20la%20malagiustizia%20italiana%22&src=sp" name="fb_share" rel="nofollow" style="text-decoration: none;" type="button_count"><span class="fb_share_size_Small "><span class="FBConnectButton FBConnectButton_Small" style="cursor: pointer;"><span class="FBConnectButton_Text"></span></span></span></a>
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<div class="alignleft">
<div class="all-attached-images">
<div class="image-attach-body image-attach-node-30507" style="width: 150px;">
<img alt="Firmigoni polipo" class="image image-150x150 " height="150" src="http://www.radicali.it/sites/default/files/images/firmigoni-1.150x150.jpg" title="Firmigoni polipo" width="150" /></div>
</div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<em>Dichiarazione di Marco Cappato e Lorenzo Lipparini, Radicali Lista Bonino - Pannella</em><br /><br />Dopo
due anni e mezzo dalle elezioni regionali del 2010, arriva finalmente
la richiesta di rinvio a giudizio che potrà forse consentire di
accertare in tribunale le responsabilità della truffa elettorale
compiuta nella presentazione delle Liste per Formigoni Presidente. Le
prove di quanto accaduto sono state raccolte e pubblicate da noi
Radicali quasi due anni orsono (sono consultabili da chiunque <a href="http://www.radicali.it/firmigoni" target="_blank">a questo link</a>),
imponendo alla Procura di Milano di aprire un'inchiesta che era stata
archiviata senza nemmeno un minuto di indagine dall'allora sostituto
Bruti Liberati, oggi Procuratore capo. La conferma delle prove da noi
apportate è arrivata dal migliaio di persone che hanno disconosciuto la
firma abusivamente apposta a fianco dei propri dati personali.</div>
Nonostante
tutto questo, l'altro procedimento giudiziario, quello amministrativo
-cioè l'unico che può determinare la decadenza di un Presidente e di un
Consiglio abusivo eletto grazie alla frode di milioni di elettori-
rimane bloccato grazie all'ostruzionismo giudiziario di Pdl e Lega e
all'opera della Corte costituzionale, che ha finora impedito un giudizio
sulla validità delle elezioni nei tempi urgentissimi solitamente
riservati ai procedimenti elettorali. Se oggi Roberto Formigoni rimane
Presidente della Regione Lombardia, insieme al Consiglio regionale con
lui eletto, ciò lo si deve alla malagiustizia italiana, non per nulla in
flagranza di reato permanente davanti alla Corte europea dei diritti
umani.</div>Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-1417373060982940752012-06-19T12:38:00.000+02:002012-06-19T12:38:01.290+02:00Ozono: superate le soglie di informazione, predisporre un piano di interventi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<br />
Dichiarazione di Marco Cappato, consigliere comunale e Lorenzo Lipparini, comitato nazionale di Radicali italiani <br /><br />In questi giorni di primo caldo e afa un dato che è completamente passato sotto silenzio è quello della qualità dell’aria, che come nei peggiori mesi invernali, è tornato a peggiorare mettendo a rischio la salute dei cittadini. In particolare sole e afa provocano l’impennata dei valori di Ozono che in quasi tutta l’area milanese hanno superato la soglia di informazione di 180 microgrammi per metro cubo. I dati di Arpa Lombardia mostrano valori prossimi alla soglia di allarme nelle zone a nord della città, verso la brianza e il comasco. <br /><br />Cosa stanno facendo comune e regione per informare i cittadini e prevedere provvedimenti urgenti adeguati a fronteggiare la situazione se dovesse confermarsi e aggravarsi?</div>Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-24675252484592190092012-06-14T11:46:00.000+02:002012-06-14T11:46:12.529+02:00Decaduto anche il consigliere Pozzi, aspettiamo da due anni di dichiarare abusivo l’intero Consiglio lombardo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<br />
<div class="MsoNormal">
Giorgio Pozzi, consigliere regionale PdL di Como, è stato dichiarato
decaduto per non essersi dimesso in tempo dal consiglio di amministrazione di
una società regionale, mentre era in corso la campagna elettorale. Dopo Angelo
Costanzo (PD, Sondrio) è il secondo consigliere lombardo fatto decadere dalle
azioni legali promosse e sostenute dai soli Radicali. A due anni dal voto siamo
ancora in attesa che tutto il Consiglio sia dichiarato abusivo per la
falsificazione (ormai ben nota a tutti) dei documenti di Formigoni. La
cocciutaggine e la perseveranza stanno portando i loro frutti, nonostante la
lentezza della giustizia: i 4 processi sulla legalità delle regionali 2010 nei
quali siamo ancora impegnati non sappiamo se si concluderanno prima del termine
della legislatura. Resta il fatto che, malgrado l’ironia e l’insofferenza con
cui sono state spesso liquidate le nostre denunce, queste sono le uniche che al
momento possono concretamente azzerare le elezioni regionali lombarde, la cui
illegalità abbiamo documentato e sostenuto contando solo sulle nostre forze.</div>
<div class="MsoNormal">
Aspettiamo ora i prossimi pronunciamenti.</div>
</div>Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-50828927297011417072012-05-30T16:41:00.002+02:002012-05-30T16:42:56.887+02:00iPapa, la App che ti salva dalla giornata mondiale delle famiglie<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/9Cjav4o5Hvk" width="420"></iframe><br />
<br />
<a href="http://www.milanoradicalmentenuova.it/">www.milanoradicalmentenuova.it</a></div>Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-89109936248959622142012-05-02T22:47:00.001+02:002012-05-02T22:47:17.538+02:00Un nemico della democrazia (ma i sondaggi sono in picchiata)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Per valutare da sé le falsità e i complotti che stampa e tv ordiscono contro Formigoni (che le occupa in modo sistematico) vi invito a leggere la biografia del presidente lombardo, già rinviato a giudizio per aver diffamato i radicali, raccontando verità tutte sue, convinto che il seguito popolare gli consenta ogni cosa.<br />
firmato<br />
Un nemico della democrazia<br />
<br />
REGIONI: FORMIGONI, CALO CONSENSI DERIVA DA BUFERA FALSITA'
(ANSA) <br />
MILANO, 2 MAG - 'Mi complimento con i colleghi che occupano le posizioni davanti a me. Faccio notare che nelle prime posizioni della classifica figurano due colleghi, della cui innocenza sono certo, che sono da tempo al centro di indagini della magistratura e che hanno anche ricevuto regolari avvisi di garanzia. Nei loro confronti, e ne gioisco, non si e' scatenata nessuna campagna scandalistica'. E' quanto afferma il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, commentando i risultati della ricerca di Datamonitor sul consenso dei presidenti delle Regioni che lo vede ultimo nella top ten.<br />
'Contro di me invece - prosegue Formigoni - che, come noto, non ho indagini a carico e non ho ricevuto avvisi di garanzia, e' in corso da tempo una feroce campagna politica e giornalistico-mediatica fondata sul nulla e sulle falsita', ma che tende a descrivermi come responsabile di numerosi fatti'.<br />
'Come e' naturale - aggiunge - questa campagna, iniziata da piu' di un anno con le false accuse di appartenenza alla fantomatica P3 e proseguita con un crescendo di ferocia lungo tutti questi mesi, colpisce una quota meno attenta di cittadini, che sono portati a credere alle falsita' di vari organi di stampa e televisivi. E quindi il calo dei consensi e' evidentemente frutto di tutto cio'. Ma, nonostante tutto, noto che quasi il 52 per cento dei miei concittadini, pur nel mezzo di questa bufera di falsita', voterebbe ancora per me'.<br />
'E' evidente - conclude Formigoni - che continuero' a lavorare per il bene dei miei concittadini e non la daro' vinta ai nemici della democrazia'. (ANSA).<span class="HOEnZb"><span style="color: #888888;"><br /></span></span></div>Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-36784742910253913912012-04-27T13:08:00.002+02:002012-04-27T13:08:59.944+02:00Formigoni e i cattolici in politica: è tempo di autocritica. Se non ora, quando?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<i>Linkiesta</i><br />
<i>Peppino Caldarola, 26 Aprile 2012</i><br />
<br />
Sta per uscire per i tipi di Editori Internazionali Riuniti una
“biografia non autorizzata” di Roberto Formigoni scritta da Lorenzo
Lipparini, dirigente radicale protagonista con Marco Cappato della
battaglia sulle firme false che hanno sostenuto le liste del governatore
della Lombardia. E’ una lettura esemplare sulla ascesa di un
protagonista della politica italiana che forse sta vivendo il suo
crepuscolo. Formigoni viene raccontato fin dai suoi primi passi lecchesi
in comunione, il termine è quanto mai attuale, con la formazione di un
raggruppamento cattolico che inizialmente vive la sua fede in stretta
religiosità e come testimonianza per poi trasformarsi nel più potente
aggregato di potere che il mondo cattolico abbia mai avuto dopo la fine
della Democrazia cristiana.<br />
<strong>Il libro consente una riflessione accurata</strong> sul
dominio cattolico nella vita pubblica italiana e anche sulla
disinvoltura e sul cinismo con cui la fede si è combinata con la
maniacale cura per il potere. La storia di Formigoni si sviluppò negli
anni del protagonismo giovanile in cui alla aggregazione di tanta parte
della gioventù studentesca attorno alla sinistra fa da contraltare il
movimento fondato da don Giussani che propone uno stile di vita e una
religiosità che hanno come termini di riferimento una sorta di
monachesimo laico vissuto nelle case famiglia in cui i militanti vivono
mettendo in solido i guadagni e dividendo i profitti. Avrebbe dovuto
essere, al pari di tanti movimenti anti-conciliari, la testimonianza di
una religiosità contrapposta alla società edonistica nella ricerca dei
veri valori cristiani. I movimenti integralisti cattolici ormai
affollano il cattolicesimo mondiale e in particolare quello italiano.<br />
<strong>Con la fine della Dc si è assistito, invece, alla perdita</strong>
di potere e di capacità di aggregazione di tanti movimenti sociali
cattolici e al prevalere di altri che hanno dato un’impronta
conservatrice al cattolicesimo quasi a correggere quelle spinte
modernizzatrici e sociali che attorno al 68 sembravano prevalere nella
chiesa di base. Formigoni di questo mondo conservatore e per tanti
aspetti reazionario rappresenta probabilmente il prodotto più riuscito.
Comunione e Liberazione e il suo movimento politico si contrappongono
frontalmente alla sinistra e passo dopo passo conquistano il centro
della scena. Se il cattolicesimo targato la Pira si era battuto contro
la guerra, interpretando la stagione del dialogo negli anni in cui
sembra prevalere l’idea della coesistenza pacifica, quello che fa capo
al movimento di don Giussani sceglie di parteggiare in chiave
anti-americana con l’Iraq di Saddam fino a trafficare con lui in nome
dello scambio “Oil for Food”.<br />
<strong>Ma Formigoni non sarebbe diventato il personaggio</strong>
che è senza l’avvento di Silvio Berlusconi, il più formidabile
federatore che la destra italiana abbia mai avuto. Lipparini ricorda la
violenza dello scambio di insulti fra il leader di Comunione e
Liberazione e la Lega trionfante che lo accusa persino per essere figlio
di un reduce molto “cattivo” di Salò. Nella spartizione di potere fra
le varie componenti federate da Berlusconi si assiste al miracolo della
alleanza fra forze inizialmente ostili fra di loro ma soprattutto alla
delega che il cavaliere dà ai signori della guerra che ha cercato di
mettere assieme nella costruzione della sua invincibile armata
anticomunista. Qui scatta la capacità di Formigoni e dei suoi di
trasformare un movimento con una inziale connotazione pauperistica in un
aggregato di potere che riesce negli anni ad amministrare miliardi e a
porre radici nella regione Lombardia e nella sanità della più importante
regione italiana. Il Formigoni berlusconizzato perde ogni motivazione
religiosa per dedicarsi anima e corpo alla costruzione di un blocco
economico ed elettorale in grado di consentirgli la pole position nella
successione al Cavaliere.<br />
<strong>Le inchieste di oggi rischiano di fermare questa corsa </strong>e
l’immagine dell’uomo casto e probo che vive in povertà nella sua comune
familiare lascia il posto al bon vivant che vive al di sopra dei suoi
mezzi, e secondo le accuse con mezzi altrui, persino con una pacchiano
esibizionismo nella cura del corpo e della vestizione. Quanto sia
distante questa trasformazione dal cattolicesimo integralista degli
inizi e dai turbamenti dello stesso potere cattolico magistralmente
raccontati in “habemus papam” da Nanni Moretti è immediatamente
visibile. C’è nella vicenda di Formigoni tutto il male oscuro del
cattolicesimo italiano che non ha mai saputo diventare, in una sua parte
non irrilevante, testimonianza di vita e di fede ma che ha sempre
cercato nell’abbraccio con il potere le ragioni del suo protagonismo e
delle sue relazioni con la materialità dell’esistenza.<br />
<strong>Forse bisognerebbe partire da qui per riscrivere</strong> il
capitolo della relazione fra cattolici e politica fuoriuscendo da
antiche categorie che pure hanno avuto tanto corso nella stessa
sinistra. Il dato di fatto di cui i cattolici italiani devono rispondere
è questa attitudine al matrimonio con il potere che non ha mai guardato
ai valori e allo sviluppo della persona umana. Oggi che alcune forze
centriste vogliono guidare il paese bisognerà che qualcuno li spinga a
una seria autocritica perchè se l’Italia è ridotta come è ridotta una
responsabilità primaria spetta al mondo cattolico italiano e ai suoi
vescovi, silenziosi e conniventi, infine vittimisti quando le cose
stanno per cambiare. <br />
<div style="background-color: white; border: medium none; color: black; overflow: hidden; text-align: left; text-decoration: none;">
<br />Leggi il resto: <a href="http://www.linkiesta.it/blogs/mambo/formigoni-e-i-cattolici-politica-e-tempo-di-autocritica-se-non-ora-quando#ixzz1tEoHRSeR" style="color: #003399;">http://www.linkiesta.it/blogs/mambo/formigoni-e-i-cattolici-politica-e-tempo-di-autocritica-se-non-ora-quando#ixzz1tEoHRSeR</a></div>
</div>Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-31014260067647232332012-04-19T12:25:00.002+02:002012-04-19T12:35:19.700+02:00Relazioni e Omissioni (Repubblica Milano)FILIPPO AZIMONTI<br /><br />IMPEGNATO da settimane in una strenua difesa del proprio ruolo e del proprio operato,<br />Roberto Formigoni sta perdendo di lucidità. Dal «pirla» lanciato in aula contro un rappresentante dell`opposizione, allo sfigato per definire un giornalista del Corriere della Sera, dal minaccioso «Chi la manda? » rivolto a un collega di Repubblica che lo segue da anni fino allo sventurato paragone con Cristo che ha allarmato persino Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale, sono tutti segnali del nervosismo sempre più evidente che accompagnalarecita quotidiana del ruolo di innocente e inconsapevole. Parlando di sé in terza persona Formigoni ripete che «il Presidente non è indagato»: vero, ma è imputato in un processo incorso per diffamazione aggravata nei confronti dei radicali che per primi avevano scoperto le firme false grazie alle quali il suo listino era stato ammesso alle elezioni.<br />Un "peccato originale", destinato a segnare come un marchio indelebile l`attività del suo quarto governo. Infatti, lunedì, la Cassazione ha respinto il suo ricorso contro la decisione del Consiglio di Stato che nel settembre scorso aveva accolto la denuncia di Marco Cappato e Lorenzo Lipparini proprio su quelle firme.<br /><br />RIBALTANDO la decisione del Tar che aveva loro sbarrato la strada e ora sono le stesse elezioni ad essere sub judice.<br /><br />Le leggi erano state "aggirate" come poi era accaduto nella formazione stessa della giunta esponendola ai rilievi del Consiglio di Stato sul mancato rispetto delle Prefetture e il ministero della Sanità, pronto, solo oggi, a reclamare per sé di fronte al governo «più poteri di controllo». Un`esigenza che non avvertiva evidentemente fino a ieri nel regolare il fiume di denaro destinato alla sanità privata, mentre le cronache raccoglievano un catalogo di piccole e grandi truffe consumate ai danni della Regione. Ben prima che esse si traducessero negli orrori della Clinica Santa Rita, nel "fallimento" del San Raffaele, nell`inchiesta sui fondi neri della Fondazione Maugeri.<br />Nel bilancio della Regione la Sanità pesa per quasi 1`80%, 17,3 miliardi per il 36% destinati al privato convenzionato. Che se ne è arricchito e che, in almeno due casi accertati, ha alimentato anche con quei fondi attività tecnicamente criminali. Perché la Regione non è la Fiat, la Mercedes, la Apple che controllano i bilanci dei fornitori, le basta acquistarne i servizi che, naturalmente, nel giudizio di Formigoni sono sempre «eccellenti». Da loro, sostiene Formigoni, «non ho mai ricevuto regalie, nessuno mi ha pagato le vacanze» e non lo sfiora il sospetto che la sua comunanza con personaggi al vertice delle «aziende private» ora sotto indagine della magistratura, se non penalmente rilevante lo sia certo politicamente.<br />Non perché non possa accadere anche al più specchiato degli amministratori di incappare in "amicizie pericolose", ma perché nella complessa architettura del privato sociale cui Formigoni si ispira, il ruolo che si assegna alla Regione è quello del regolatore. E un regolatore non può coltivare quelle relazioni che ritrasformano in omissioni, negligenze, nomine, favoritismi, appalti, convenzioni, finanziamenti... esattamente quella rete di potere intessuta negli anni del suo governo incontrastato che ora Formigoni vede lacerarsi.<br /><br />È un dato di fatto, di cui il governatore farebbe bene a prendere atto perché l`unica trama che è oggi evidente è quella della quale è stato l`abile tessitore.Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-799603594257167787.post-2289307676604586872012-04-17T11:46:00.000+02:002012-04-17T11:47:30.773+02:00CASSAZIONE, FIRME FALSE: RESPINTO RICORSO FORMIGONICONSIGLIO STATO FECE BENE AD AMMETTERE RICORSO DEI RADICALI (ANSA) - <br /><br />ROMA, 16 APR - Respinto, dalla Cassazione, il ricorso con il quale la Regione Lombardia - rappresentata da Roberto Formigoni - ha contestato la decisione del Consiglio di Stato che, lo scorso 22 settembre, aveva accolto la denuncia dei RADICALI Marco Cappato e Lorenzo Lipparini sulla vicenda delle presunte firme false a sostegno della lista 'per la Lombardia' alle elezioni del 2010. Il Consiglio di Stato, contrariamente al Tar che aveva sbarrato la strada alle proteste dei RADICALI, aveva anche deciso di sospendere il giudizio in attesa di una pronuncia della Corte Costituzionale che avrebbe potuto ampliare - ma non lo fece - la competenza dei giudici amministrativi nella verifica della 'trasparenza' delle elezioni. La Consulta stabili' che la conta delle firme rimane compito del giudice civile, nonostante la lunghezza dei tempi.<br />Senza successo, in Cassazione, gli avvocati del 'Pirellone' hanno accusato il Consiglio di Stato di aver commesso un atto "abnorme" optando per la sospensione. I supremi giudici - con la sentenza 5943, depositata oggi dalle Sezioni Unite civili - hanno replicato che i magistrati amministrativi si sono solo limitati a "porre il processo in una situazione di temporanea attesa", nella quale non è nemmeno "in astratto" ipotizzabile pensare che abbiano inteso negare la loro tutela. La Cassazione, infine, ha bocciato, in quanto "priva di ogni plausibilità", la tesi dei legali di Formigoni in base alla quale il Consiglio di Stato avrebbe dato una eccessiva "rilevanza" alla questione delle false firme per accaparrarsi la vicenda giudiziaria con una sorta di "sconfinamento, progettato o preannunziato". I supremi giudici sottolineano che in nessun modo, anche se ci fosse stato un parere favorevole della Consulta, il Consiglio di Stato si sarebbe potuto occupare delle firme "stante il difetto di richiesta dei ricorrenti Cappato e Lipparini" che avevano promosso la querela di falso davanti al Tribunale di Milano.<br />Dopo aver dichiarato "inammissibile" il reclamo della Regione Lombardia, la Cassazione l'ha condannata a pagare 5.200 euro di onorari in favore dei legali dei RADICALI.Lorenzo Lipparinihttp://www.blogger.com/profile/12567282590557573114noreply@blogger.com0